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Riciclo Pneumatici: Tutte le fasi dello smaltimento

Introduzione

Il riciclo degli pneumatici è un tema cruciale nell’ambito della sostenibilità ambientale. Con milioni di pneumatici sostituiti ogni anno in tutto il mondo, la gestione del loro smaltimento rappresenta una sfida ecologica significativa. Gli pneumatici, formati da una complessa mescolanza di materiali come gomma, acciaio e fibre tessili, non sono biodegradabili e possono persistere nell’ambiente per decenni. La loro eliminazione incontrollata può causare inquinamento del suolo e delle acque, nonché contribuire alla proliferazione di malattie trasmesse da insetti come la zanzara tigre.

Fortunatamente, con l’innovazione tecnologica e l’adozione di pratiche responsabili, è ora possibile riciclare gli pneumatici in modo efficiente. Attraverso un processo accurato che comprende la raccolta, la frantumazione e la separazione dei materiali, gli pneumatici usati possono essere trasformati in prodotti utili come granulato di gomma, utilizzato in pavimentazioni sportive, campi da gioco e addirittura in asfalti silenziosi e durevoli.

Il riciclo degli pneumatici non è solo una risposta alla necessità di ridurre l’impronta ecologica, ma anche un mezzo per stimolare l’economia circolare, creando opportunità di lavoro e promuovendo l’innovazione industriale. In questo articolo, esploreremo i passaggi principali del processo di riciclo degli pneumatici, la sua importanza per l’ambiente, e come ognuno di noi può contribuire a un futuro più verde e sostenibile.

Storia dello Pneumatico

Il Brevetto Originale

Lo pneumatico, un’invenzione che ha cambiato radicalmente il mondo dei trasporti, fu brevettato nel 1846 da Robert William Thomson. Il titolo del brevetto era “Applicazione di supporti elastici intorno alle ruote di veicoli allo scopo di diminuire lo sforzo necessario a trainarli, rendere il loro movimento più facile e attutire il rumore che fanno quando si muovono.”

Questa innovazione segnò l’inizio di un’era in cui i pneumatici sarebbero diventati un elemento essenziale nei veicoli moderni, aumentando l’efficienza dei trasporti su strada e migliorando la sicurezza e il comfort del viaggio.

Composizione degli Pneumatici

Gli pneumatici sono composti principalmente da diversi materiali, con la gomma che rappresenta circa il 41% della loro struttura. Oltre alla gomma, contengono anche acciaio, fibre tessili e altri composti chimici, un mix che conferisce loro resistenza e durabilità.

Evoluzione e Impatto

Dalla sua invenzione, lo pneumatico ha subito significative evoluzioni, adattandosi ai cambiamenti tecnologici e alle crescenti esigenze dei consumatori. Le innovazioni nel design e nei materiali hanno portato a pneumatici sempre più efficienti ed ecologici.

Non Solo Gomma: Gli Altri Materiali Impiegati

Gli pneumatici sono comunemente associati alla gomma, ma la loro composizione va ben oltre. Oltre alla gomma, che può essere sia naturale che sintetica, gli pneumatici contengono una varietà di altri materiali. La gomma naturale viene spesso estratta da un albero chiamato Hevea brasiliensis, mentre la gomma sintetica può includere molecole come lo stirene-butadiene. Gli additivi, che rappresentano circa il 30% dello pneumatico, vengono mescolati con la gomma per renderla più flessibile ed elastica. I tessuti e i metalli costituiscono circa il 15% dello pneumatico, fornendo struttura e supporto. Gli additivi chimici rimanenti, che costituiscono circa il 14%, assistono il processo di produzione e migliorano la durabilità dello pneumatico. Quindi, nonostante l’aspetto esterno, gli pneumatici sono un complesso amalgama di diversi materiali che devono essere separati e trattati durante il processo di riciclaggio.

Fase 1 – Raccolta degli Pneumatici Usati e Stoccaggio negli Impianti di Riciclaggio

La raccolta e lo stoccaggio degli pneumatici sono essenziali per garantire che i pneumatici siano trattati correttamente. I gommisti e le autofficine lavorano con gli impianti di riciclaggio per assicurarsi che gli pneumatici usati vengano raccolti e stoccati in modo sicuro. Questo processo evita che gli pneumatici finiscano nelle discariche, riducendo l’impatto ambientale.

Fase 2 – Stallonatura

La stallonatura è il processo di rimozione del cerchietto d’acciaio nello pneumatico. Il filo d’acciaio è una componente chiave dell’intera struttura dello pneumatico e la sua rimozione è una fase critica che deve essere eseguita con precisione. I metodi possono variare, ma l’obiettivo è recuperare il metallo per il riciclaggio in altre applicazioni industriali.

Fase 3 – Prima Frantumazione

Dopo aver rimosso il cerchietto, inizia la prima fase di frantumazione, essenziale per macinare lo pneumatico in pezzetti più maneggevoli. Gli pneumatici vengono caricati su un nastro trasportatore e lasciati cadere in ruote dentate che li stracciano, creando frammenti grandi dai 5 ai 40 centimetri, chiamati in gergo “ciabatte.” Alcuni di questi frammenti contengono ancora residui di tessuti e metalli. A seconda della destinazione d’uso finale che si vuole dare alla gomma, possono essere continuati nel processo di riciclo o inviati all’incenerimento.

Fase 4 – Seconda Frantumazione

La seconda frantumazione mira a ridurre ulteriormente la dimensione delle “ciabatte,” portandole verso una consistenza granulare. Utilizzando nastri trasportatori e macchinari aggiuntivi, la gomma viene triturata, separando la gomma dall’acciaio e dai tessuti presenti all’interno. L’acciaio viene estratto tramite magneti, mentre le fibre sono separate attraverso tavole vibranti. La gomma ottenuta alla fine del processo può essere ridotta in diverse granulometrie, come il patto di gomma (tra 20 e 50 mm), il granulato di gomma (tra 0,8 e 20 mm) o il polverino di gomma (minore di 0,8 mm). Questa gomma viene poi raccolta in recipienti specifici e inviata ai vari enti per essere riutilizzata.

Il Riutilizzo della Gomma Riciclata

La gomma riciclata, ottenuta dalle fasi di riciclo degli pneumatici, ha una vasta gamma di applicazioni a seconda della sua lavorazione.

Il ciabattato, che contiene ancora frammenti di tessile e acciaio, può proseguire nel processo di riciclo, oppure può essere incenerito. Grazie al suo potere calorifico, paragonabile a quello del carbone, il ciabattato trova utilizzo come combustibile in alcuni contesti.

I granulati e i polverini, ottenuti nelle fasi successive del processo di riciclo, sono materiali versatili e possono essere riutilizzati per molti scopi. La purezza e la consistenza di questi prodotti finali li rendono ideali per una vasta gamma di applicazioni, dall’edilizia all’industria automobilistica, e anche nella produzione di nuovi prodotti di gomma.

Il riutilizzo della gomma riciclata non solo contribuisce alla sostenibilità ambientale ma offre anche opportunità economiche. Rappresenta un esempio eccellente di economia circolare, dove i materiali che altrimenti sarebbero considerati rifiuti vengono trasformati in risorse preziose, riducendo l’impatto sull’ambiente e promuovendo l’innovazione e l’efficienza nei vari settori industriali.

Le Applicazioni della Gomma Riciclata: Dall’Equitazione agli Asfalti

La gomma riciclata non è solo una soluzione ecologica; è anche un materiale estremamente versatile con una vasta gamma di applicazioni. Vediamo alcuni degli usi più comuni:

1. Granulato di Gomma: Circa il 50% di tutta la gomma riciclata è trasformata in granulato. Questo materiale viene utilizzato in una miriade di applicazioni, tra cui:

  • Campi da calcio in erba sintetica
  • Palestre e campi da basket
  • Superfici per l’equitazione
  • Aree gioco per bambini
  • Dossi stradali

Non a caso, queste pavimentazioni rappresentano uno degli impieghi più diffusi della gomma riciclata.

2. Polverino di Gomma: Una frazione significativa della gomma riciclata viene trasformata in polverino, che trova la sua principale applicazione negli asfalti. Gli asfalti con la gomma riciclata non sono solo una soluzione convenzionale; presentano anche delle caratteristiche uniche:

  • Riduzione del Rumore: Capaci di attenuare il rumore fino a 5-10 decibel.
  • Durata Maggiore: Durano fino a tre volte di più rispetto agli asfalti tradizionali.
  • Drenaggio Migliorato: La loro capacità di drenare l’acqua rende le strade più sicure, evitando fenomeni come l’acquaplaning.

E la domanda potrebbe sorgere: “Ma quindi, da uno pneumatico non si ricava un altro pneumatico?” In realtà, il processo di riciclo degli pneumatici è focalizzato sull’estrazione e sulla trasformazione dei materiali in prodotti diversi. Mentre la gomma riciclata può essere utilizzata in molti contesti, la produzione di nuovi pneumatici richiede materiali e processi specifici.

La Rinascita degli Pneumatici: Riciclo, Riuso e Limitazioni nella Produzione di Nuovi Pneumatici

La gomma utilizzata negli pneumatici subisce un processo chiamato vulcanizzazione, che implica l’aggiunta di zolfo e l’esposizione a calore. Questo rende la gomma più elastica, resistente e in grado di sopportare le variazioni di temperatura e le pressioni meccaniche che si verificano durante la guida.

Tuttavia, una volta che la gomma è stata vulcanizzata, questo processo non può essere invertito completamente. La struttura chimica della gomma viene modificata in modo permanente, rendendo molto difficile, se non impossibile, riutilizzarla per produrre nuovi pneumatici.

Questo è uno dei motivi per cui la gomma riciclata viene utilizzata in una vasta gamma di altre applicazioni, come quelle descritte in precedenza, piuttosto che nella produzione di nuovi pneumatici. La gomma riciclata può essere incorporata in alcuni prodotti per pneumatici, come i tappetini per auto o le pavimentazioni per officine meccaniche, ma la sua utilizzazione nei nuovi pneumatici è limitata.

Alcune tecnologie emergenti stanno cercando di superare questa sfida, come il processo di “devulcanizzazione”, che mira a spezzare i legami chimici formati durante la vulcanizzazione. Tuttavia, questo è un processo complesso e costoso che non è ancora ampiamente adottato nell’industria.

La realizzazione di nuovi battistrada

Nel panorama del riciclo di pneumatici, la realizzazione di nuovi battistrada rappresenta un’opzione promettente e sostenibile. Utilizzando una percentuale tra il 5 e il 10% di polverino, un materiale derivato dal processo di frantumazione dei pneumatici vecchi, è possibile dare nuova vita agli pneumatici usati.

Il processo inizia con una verifica strutturale dello pneumatico usato, per assicurarsi che la sua integrità sia mantenuta. Successivamente, viene limata la parte esterna per rimuovere i residui di gomma e preparare la superficie per il nuovo battistrada.

La ricostruzione avviene tramite l’uso di un materiale adesivo a base di gomma (non una semplice colla), che permette di incollare il nuovo battistrada. Questa fase è più complessa di come può apparire a prima vista, ma è fondamentale per garantire l’efficacia e la sicurezza del pneumatico ricostruito.

L’Italia, come molti altri paesi, può avvalersi di questa tecnica, integrando standard rigorosi e linee guida specifiche. La ricostruzione non solo estende la vita degli pneumatici, ma contribuisce anche all’efficienza delle risorse e alla sostenibilità ambientale, offrendo una soluzione alternativa e responsabile al semplice smaltimento.

Quanti pneumatici vengono raccolti in Italia?

La raccolta e il riciclo degli pneumatici rappresentano una sfida significativa nel contesto dell’economia circolare. In Italia, la situazione è gestita con attenzione e dedizione, con la partecipazione di vari operatori specializzati nel campo della gestione dei pneumatici fuori uso.

Negli ultimi dieci anni, sono state raccolte oltre 3.3 milioni di tonnellate di pneumatici fuori uso. Questa cifra straordinaria può essere visualizzata con una metafora tangibile: l’equivalente di una pila di pneumatici delle dimensioni di un campo da calcio e alta ben un chilometro e mezzo. È un esempio impressionante che mostra l’enormità del problema e gli sforzi profusi per gestirlo.

Della quantità raccolta, circa il 46% è stato destinato al recupero di energia, attraverso l’incenerimento, mentre il rimanente 54% è stato avviato al recupero di materiale, ovvero al riciclo vero e proprio. Questa distribuzione evidenzia un equilibrio tra le diverse esigenze, tra cui l’approvvigionamento energetico e la sostenibilità ambientale.

I vantaggi del riciclaggio degli pneumatici

Il riciclaggio degli pneumatici non è solo una questione di responsabilità ambientale, ma rappresenta anche un enorme vantaggio economico e sociale. Ecco una panoramica dei benefici:

Risparmio Economico

Il processo di riciclaggio degli pneumatici ha permesso di risparmiare 1,21 miliardi di euro in materie prime. Considerando che il dato fornito copre solo il 60% degli pneumatici fuori uso, il risparmio totale, se si include il restante 40%, sarà quasi doppio. Ciò mostra come il riciclaggio non sia solo una scelta ecologica ma anche economicamente sostenibile.

Riduzione delle Emissioni

Il riciclaggio degli pneumatici ha anche permesso di evitare emissioni in atmosfera di CO2 pari a 3,36 milioni di tonnellate equivalenti. Questo contributo alla riduzione dell’impronta di carbonio è essenziale nell’attuale contesto di emergenza climatica.

Altre Opportunità

Il successo nella gestione degli pneumatici fuori uso è solo un esempio delle opportunità offerte dal riciclaggio. Esistono molti altri materiali che possono essere riciclati, come vetro, carta, alluminio, plastica, batterie, rifiuti elettronici e vestiti. La consapevolezza e l’educazione su questi processi sono essenziali per spingere ancora più lontano i limiti della sostenibilità.

Conclusione

I vantaggi del riciclaggio degli pneumatici si estendono ben oltre l’ambito ambientale. Il risparmio economico, la riduzione delle emissioni, e l’opportunità di espandere le prassi sostenibili in altri settori, rendono il riciclaggio degli pneumatici una componente cruciale della strategia globale per un futuro più verde e sostenibile.

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